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382 la natura

A spargersi per l’acque e in un istante
A proromper li spinge e unirsi in alto.
1194Tal è nel mezzo al mar d’Arado il fonte,
Che con linfe dolcissime zampilla,
E salate a sè intorno onde commove;
1197E in molte altre regioni agli assetati
Naviganti offre il mare util ristoro,
Dolce versando umor fra le salse acque.
1200Posson quindi così traverso il fonte
Prorompere quei semi, e ne la stoppa
Insinuarsi e scaturir poi fuori,
1203Dove insiem si aggruppando, e combinandosi
Co ’l corpo de la teda, ardono a un tratto
Con gran facilità, poi che le stoppe
1206E le tede hanno in sè molt’ignei semi.
Non vedi pur, che se a notturna lampa
Un lucignolo accosti or ora estinto,
1209Pria di toccar la fiamma esso si accende,
Come pure la teda? E molti corpi
Tòcchi a pena dal vampo ardono ancora
1212A una qualche distanza, e pria che il foco
Immedïatamente in lor s’infonda.
Ciò dunque è da suppor nel fonte avvenga.
     1215A trattare del resto ora incomincio
Per qual mai legge di Natura il ferro
Possa da quella pietra essere attratto
1218Cui, dal loco natío traendo il nome,