Gole in alto si lancia, e così porta
Lungi la vampa e sparge il cener lungi, 927E fumo volve e caligine densa
E sassi, a un’ora, di mirabil peso
Caccia fuor sì, che dubitar non puoi 930Che torbida ciò sia forza di vento.
De la montagna, in oltre, a le radici
Frange i suoi flutti per buon tratto il mare 933E rïassorbe i fervidi marosi.
E dal mare a le gole alte del monte
Sotterranee spelonche apronsi, dove 936Ammettere dobbiam, ch’entrin del mare
L’onde assorbite per l’aperto varco,
E colà dentro fattesi cocenti, 939Prorompan fuori impetüose, e quindi
Piovon sabbie, alzan fiamme, avventan sassi:
Poichè al vertice sommo hanvi crateri, 942Sì come essi li appellano, e che noi
Volgarmente diciamo e fauci e bocche.
Or non pochi fenomeni vi sono, 945Onde assegnare una cagion non basta,
Ma parecchie, di cui sol una è vera.
Tal, se alquanto lontan vedi un esangue 948Corpo umano giacer, forse conviene
Tutte le cause enumerar di morte,
Perchè fra l’altre detta sia la vera: 951E, ben che assicurar tu non potresti