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libro sesto 363

E accumulati son de l’acqua i semi,
Per due ragioni sforzansi le folte
684Nuvole a scaricar gli accolti umori:
Chè la forza del vento insiem le caccia,
E la copia de’ nembi urge costretta
687Da una turba maggior, di su le preme,
E fa scorrer le piogge. Anche qualora
Rarefansi oltre a ciò le nubi a’ venti,
690O percosse dal Sol caldo si sciolgono,
Mandan piovoso umore e stillan, come
Su foco ardente copïosa cera
693A poco a poco si consuma e strugge.
Ma dirotta è la pioggia, ove le nubi
Sono da doppia pressïon costrette:
696Da l’acqua accolta e dal furor del vento.
E gran tempo durar soglion le piogge
Ed assai prolungarsi, allor che molti
699Acquei principj ad operar son mossi,
E nembi a nembi e nuvole su nuvole
Piogge-riganti d’ogni parte avvengono,
702Allor che tutta fumigando intorno,
L’umido che assorbì la terra esala.
E se il Sol co’ suoi raggi entro l’opaca
705Tempesta avverso a lo spruzzar de’ nembi
Splenda di contro, allor co’ suoi colori
Tra le nugole fosche iri s’inarca.
708[M.]Quant’altro mai da sè cresce e si crea,