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libro sesto 355

Più ne accendono il moto. E se traversa
Corpi, che lascia incolumi ed illesi,
468Gli è, che liquido è il foco, e passa i pori.
Molti ne fòra ancor da parte a parte,
Quando i semi del fulmine a colpire
471Vanno i semi de’ corpi, ove tra loro
Si tengono intessuti. Il rame poi
Facil dissolve e fonde l’oro a un tratto,
474Perchè di semi piccoli e minuti
E di lisci elementi è la sua forza,
E questi agevolmente apronsi un varco,
477Ed entrati dissolvon tutti i nodi,
E rallentano a un subito i tessuti.
E ne l’autunno maggiormente scossa
480È la casa del ciel disseminata
Di lucid’astri e tutto ovunque il mondo,
E allor che s’apre la stagion fiorente
483Primaveril; poi che nel freddo i fuochi
Vengono men, mancan nel caldo i venti,
Nè così denso corpo hanno le nubi.
486Quando però fra l’uno estremo e l’altro
Stan le stagioni, allor tutte del fulmine
Le cause differenti in un concorrono:
489Chè lo stretto de l’anno il caldo e il freddo
Mesce, e de l’uno e l’altro uopo ha la nube,
Perchè il fulmin componga, a tal che nasca
492Fra lor discordia, e l’aere furibondo