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344 la natura

Più e più la nube d’ogni parte preme,
Onde ne incava il sen, gli orli ne addensa,
171[M.]Fin che co ’l suo gagliardo impeto acerbo
La scoscende: essa allor squarciata scoppia,
E con lungo fragore orrido brontola.
174Nè mirabile è ciò, quando una piccola
Vescichetta talor gonfia di vento
Dà, se scoppia d’un tratto, un suon non lieve.
     177Havvi un’altra ragion per cui, se il vento
Tra le nugole spiri, un suon produce.
Spesse fiate vediam, ch’aspre e ramose
180Variamente le nubi errano il cielo;
Così a punto, qualor del Cauro i fiati
Sbuffan tra folto bosco, alto stormiscono
183Le foglie, e crollan sibilando i rami.
Avviene anche talor, che un’improvvisa
Furia di vento impetuöso assalti
186Una nube di fronte, e la scoscenda:
Poi che quanto ne l’aria abbia possanza
Uno sbuffo di vento il fatto il mostra
189Qui su la terra, ove, più lieve essendo,
Travolge pure eccelse arbori e svelle
Sin da l’ime radici. Han pur le nuvole
192Flutti che quasi un mormorio producono
Spezzandosi fra lor gravi, sì come
Ne l’ampio mar, ne’ fiumi alti succede,
195Quando la spumacciosa acqua si frange.