1776De’ lor cavalli trepidanti i petti,
A cui l’alto ruggir mettea spavento,
Nè volgerli co ’l fren contro a’ nemici. 1779Si lanciavano a salti in ogni dove
Le stimolate lïonesse, ed altri
Che incontro le venían prendean di fronte, 1782Altri assalían da tergo a l’improvviso,
E, avviticchiandosi ad essi, per terra
Li travolgean da le ferite oppressi, 1785E ne le carni lor tutte affondavano
Le fiere zanne e i forti adunchi artigli.
Contro agli amici prorompeano i tori, 1788Li calcavan co’ piè, giù con le corna
Aprivano a’ cavalli il ventre e il fianco,
E, su la fronte minacciosa alzandoli, 1791Stramazzavanli a terra. De’ compagni
Strage i verri facean con le robuste
Scane, e fieri tingean del proprio sangue 1794I rotti dardi, e di fanti e cavalli
Menavano indistinta, ampia rovina:
Perchè i giumenti, per fuggir de’ fieri 1797Denti l’assalto, a traverso lanciavansi,
O impennandosi a’ venti alto zampavano,
Ma invan; chè, avendo i tendini recisi, 1800Ripiombar li vedevi, e in lor caduta
Ingombrare il terren gravosamente.
Quei che in casa parean domi a bastanza