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libro quinto 327

1749Il terreno co ’l ferro, e de l’incerta
Guerra s’equilibrâr gli ardui conflitti.
Ed in groppa al caval montare armati,
1752Reggerne il fren, combatter con la destra
Prima si usò, che de la guerra i rischj
Affrontar sopra un cocchio a due destrieri;
1755E aggiogar due cavalli uso è più antico
D’attaccarli a due coppie, e su’ falcati
Carri in armi salir. Quindi a’ lucani
1758Bovi anguímani orrendi i Peni in pria
A portare insegnâr torri su ’l dorso,
Ne la battaglia a tollerar ferite,
1761E a scompigliar le turbe ampie di Marte.
Così l’irta Discordia un dopo l’altro
Partorì ciò che a le mortali genti
1764Fosse orrendo fra l’armi, e de’ guerreschi
Terrori ogni dì più la somma accrebbe.
     Adoprarono i tori anche in battaglia,
1767E usarono avventar contro a’ nemici
I selvatici verri; in prima fronte
I gagliardi leoni altri mandâro
1770Con domatori armati ed animosi
Mastri a guidarli e raffrenarli addetti.
Ma invan: chè ardenti di promiscua strage
1773Quei feroci metteano in iscompiglio
Senza distinzione ambo le torme;
Nè calmare poteano i cavalieri