1398Distribuïti i nomi, e quindi gli uomini
I vocaboli primi abbiano appreso,
È sciocchezza: poichè, come potea 1401Notar con varia voce i varj obietti
E con la lingua modular diversi
Suoni, quando si pensa a un’ora stessa, 1404Che impossibile agli altri era tal opra?
E se gli altri fra loro esperimento
Non avean fatto ancor de le parole, 1407Onde infusa a costui fu la scïenza
Del lor vantaggio, e d’onde primo egli ebbe
La facoltà, per cui sapesser gli altri 1410Porre in atto e capir ciò ch’ei volesse?
Costringer parimenti un uomo solo
I molti non potea, nè i soggiogati 1413Domar così, che degli obietti i nomi
Volessero imparar; nè agevol cosa
Per alcun verso è l’insegnare a’ sordi 1416E il convincerli a far ciò che sia d’uopo;
Nè sofferto l’avríano, e in forma alcuna
Patito mai, che inconsuëti, assidui 1419Suoni di voce i loro orecchi indarno
Martellassero. E infin che v’è di tanto
Strano, che l’uman genere, fornito 1422Del vigor de la lingua e de la voce,
Secondo il vario senso in lui prodotto,
Denotasse con suon vario le cose,