1236E gli alberi ridenti in un confuso
Gruppo fra loro germogliar non ponno;
La forza d’ogni cosa anzi si svolge 1239A seconda del suo proprio costume,
E le speciali differenze serbano
Tutte per natural legge infallibile. 1242Ma il genere de l’uomo assai più duro
Naturalmente allor crescea ne’ campi,
Chè da la dura terra era creato, 1245Di maggiori e più salde ossa costrutto,
Di forti nervi acconciamente intesto;
Nè da calor soverchio, o freddo intenso, 1248O da insolito cibo, o morbo alcuno
Era il suo corpo agevolmente offeso.
Vòlto il Sole più lustri era nel cielo, 1251E come fere conducea la vita
Con errante costume; e non robusto
V’era moderator di curvi aratri; 1254Nè lavorar sapea co ’l ferro i campi,
Nè piantare nel suol nuovi virgulti,
Nè recider con falce i vecchi rami 1257Degli alti alberi. Ciò che da le piogge
E dal Sole nascea, ciò che spontanea
Produceva la terra, era tal dono 1260Gli umani petti a sazïar bastante.
Tra ghiandifere quercie essi sovente
Ristoravano i corpi; e le corbezze,