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libro quinto 299

993E seco il freddo e lo stridor de’ denti.
Men mirabile adunque è che una luna
Formisi a tempo certo, e a tempo certo
996Manchi di nuovo, quando posson molte
Cose avvenir con appuntezza estrema.
     Stimar tu devi ancor, che in simil guisa
999L’ecclissarsi del Sol da cause molte
E l’occultarsi de la luna avvenga.
E perchè mai del Sol chiuder la luce
1002Può la luna a la terra e il fonte eccelso
A la terra occultarne, agl’infocati
Raggi contraponendo il disco opaco,
1005E in pari tempo non pensiam, che un altro
Corpo, che giri sempre orbo di luce,
Possa oprar similmente? E perchè il Sole
1008Non potrebbe lasciar languido i fuochi
A tempo fisso, e poi crear la luce,
Quando per luoghi a le sue fiamme infesti
1011Ne l’aereo vïaggio egli traversa,
Ch’estinguere e perir fanno i suoi raggi?
E perchè può la terra a la sua volta
1014Spogliar la luna d’ogni luce e il sole
Sopprimere da lei, mentre ogni mese
Le rigide del cono ombre attraversa,
1017E non può un altro corpo al tempo istesso
Correr sotto a la luna, o sopra l’orbe
Sguisciar del sole e intercettarne i raggi