La notte poi di vaste ombre ricopre
La terra, o perchè il Sol, tòcco l’estremo 861Lembo del ciel dopo una lunga corsa,
Dal gran viaggio e da tant’aere stanchi
E indeboliti i rai languido spira; 864O perchè il corso a volgere sotterra
Quella forza medesima lo spinge,
Che su la terra trasportò il suo globo. 867Così costantemente anche Matuta
Per le plaghe de l’etere riporta
L’alba rosata, e ne dischiude il giorno, 870O perchè il Sole stesso, ritornando
Di sotterra, anzi tempo occupa il cielo,
E de’ suoi raggi illuminar lo tenta; 873O perchè molti fuochi in un si accolgono,
E molti ignei principj a tempo certo
Sogliono confluïre, e fan che sempre 876Nuova luce nel Sol si riproduca:
Fama è, di fatto, al nascere del giorno
Si vedano da’ monti alti de l’Ida 879Fiamme sparse qua e là, che poi si adunano
Quasi in un globo solo e un orbe fanno.
Nè sorprender qui dee, che a tempo fisso 882Questi semi di foco unir si possano,
Rinnovellando il radïar del sole;
Poi che molti accidenti in ogni cosa