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294 la natura

     La notte poi di vaste ombre ricopre
La terra, o perchè il Sol, tòcco l’estremo
861Lembo del ciel dopo una lunga corsa,
Dal gran viaggio e da tant’aere stanchi
E indeboliti i rai languido spira;
864O perchè il corso a volgere sotterra
Quella forza medesima lo spinge,
Che su la terra trasportò il suo globo.
     867Così costantemente anche Matuta
Per le plaghe de l’etere riporta
L’alba rosata, e ne dischiude il giorno,
870O perchè il Sole stesso, ritornando
Di sotterra, anzi tempo occupa il cielo,
E de’ suoi raggi illuminar lo tenta;
873O perchè molti fuochi in un si accolgono,
E molti ignei principj a tempo certo
Sogliono confluïre, e fan che sempre
876Nuova luce nel Sol si riproduca:
Fama è, di fatto, al nascere del giorno
Si vedano da’ monti alti de l’Ida
879Fiamme sparse qua e là, che poi si adunano
Quasi in un globo solo e un orbe fanno.
Nè sorprender qui dee, che a tempo fisso
882Questi semi di foco unir si possano,
Rinnovellando il radïar del sole;
Poi che molti accidenti in ogni cosa