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libro quinto 293

La luna: quanto più l’umil suo corso
834Dal ciel si scosta ed a la terra appressa,
Tanto men può correr con gli astri a gara;
Poi che quanto da più languido turbine
837Essa, che al sole è inferïore, è tratta,
Tanto più gli altri intorno eterei segni
La raggiungono tutti e l’oltrepassano:
840Onde avvien, che tornar sembra più rapida
A ciascun segno, perchè i segni invece
Fanno ad essa più rapido ritorno.
843È possibile ancor, che alternamente
Scorra a traverso le region del mondo
A tempo fisso un doppio aere, che scacci
846Da’ segni estivi il Sol fino al brumale
Tropico ed al rigore aspro del gelo,
E che poi da le fredde ombre del verno
849A’ segni ardenti estivi il risospinga.
E supporre dobbiam, che in simil guisa
La luna e gli astri, che in molti anni compiono
852I vasti orbi, andar possano a vicenda,
La mercè di quest’aere, or quindi or quinci:
Non vedi tu, che per contrarj venti
855Van per contrarie strade anco le nubi,
Contro l’alte le basse? E perchè gli astri
Non potríano pe’ grandi orbi ne l’etra
858Da diverse correnti essere spinti?