Nè dar l’un l’altro armonïosi impulsi. 591Cominciâr poi le parti a separarsi,
Ad unirsi le simili, a dischiudersi
Il mondo; si distinsero le membra, 594Le vaste parti si ordinâr: la terra
Si divise, cioè, dal ciel sublime;
Tal che con separate acque si aprisse 597A parte il mare, e similmente a parte
Gli eterei fochi separati e puri.
Però che in pria tutti i terrestri semi, 600Gravi e intricati essendo, ivano al centro,
E insiem prendean le più profonde sedi;
E quanto più tra loro ivan connessi, 603Tanto meglio spremevano quei semi,
Che produrre doveano il mar, le stelle,
La luna, il sole e i muri ampj del mondo: 606Perciò che questi di più tondi e lisci
Semi son fatti e di assai più minuti
Principj che la terra; onde primiero, 609Pe’ radi pori prorompendo, insorse
Fuor da le varie parti de la terra
L’etra ignifero, e assai fochi leggeri 612Seco in alto recò: non altrimenti
Che noi spesso vediam, quando al mattino
Sovra l’erbette, che l’aurora imperla, 615S’arrubinano i raggi aurei del Sole,
Sorger da’ laghi e da’ perenni fiumi