351Che la terra è di tutto e madre e tomba,
Si logora essa dunque, e si rintegra.
Non è del resto alcun mestier di detti 354Per dimostrar che il mare, i fonti, i fiumi
Abbondan sempre di novello umore,
Ed emanano sempre umor perenne: 357Il gran corso de l’acque ovunque il mostra.
Poichè di ciò, che pria da l’acqua è tolto,
E fa che l’umor suo troppo non cresca, 360Parte è sottratta da’ gagliardi venti,
Che scemano spazzando il pian del mare,
E de l’etereo sole a’ rai si evapora; 363Parte sotto la terra entra e si sparge.
Ivi il sale depone e scorre a dietro
De l’umor la materia, ed a la testa 366De’ fiumi tutta confluïsce; in dolce
Corrente sopra terra indi ritorna,
Dove una volta, dischiudendo un letto 369Co ’l suo liquido piè l'onde travolse.
Or de l’aria dirò, che ad ogn’istante
Innumerabilmente il corpo muta; 372Però che quanto esala ognor da’ corpi,
De l’aria nel gran mar tutto sen vola;
E s’ei per contro, a ristorar quel tanto, 375Che scorre da le cose, altri non dèsse
Corpi in ricambio, già saríano tutte
Sciolte non sol, ma in aria pur converse.