60Non tu, pria di capirli, in abbandono
Lasci sprezzosamente i doni miei,
Che con zelo ed amore io t’apparecchio. 63Del cielo e degli Dei la ragion somma
Prima dirò, dischiuderò di tutte
Cose i primi principj, onde Natura 66Tutte cose produce, aumenta e nutre,
E in cui poscia le strugge e le dissolve,
E che materia e genitali corpi, 69Nel renderne ragion, chiamar sogliamo
E appellar semi de le cose ed anche
Primi corpi nomar, poichè da loro 72Che primi son qualunque cosa è fatta.
Mentre giacea l’umana vita in terra
Apertamente, oscenamente oppressa 75Da la religïon grave, che il capo
Mettendo fuor da la region del cielo
Incombea su’ mortali orrida in vista, 78Fu un uom di Grecia in pria, che ad essa incontro
Spingere osò i mortali occhi, e star contro [M.]Ad essa ei primo; e non de’ Numi il grido 81Non col terribil suo murmure il cielo,
Non fulmine il compresse, anzi a tal segno
La virtù gl’istigâro acre de l’alma, 84Che de le porte di Natura ei primo
Infranger disiò le sbarre anguste.
Vinse però del suo pensier la viva