1284Se nel lieve sopor falchi e predaci
Miran volanti offrir zuffe e battaglie.
Le menti poi degli uomini, che grandi 1287Cose con grande emozïon producono,
Spesso a la stessa guisa opran ne’ sogni:
Debellan re, cadon prigioni, armeggiano, 1290Come se alcun li sgozzi alzan le grida;
Combatton molti e dolorando gemono,
E, qual pantera o fier leon li sbrani, 1293Tutto d’alti clamori empiono il loco.
Di grandi opre nel sonno altri favella,
E spesso pur le proprie colpe accusa; 1296Molti incontrar credon la morte; molti,
Come chi da montagna alta precipiti
A corpo morto su la terra, scotonsi 1299Esterrefatti, e da tal sogno restano
Come intontiti, e scossi dal tumulto
Di tutto il corpo in sè tornano a stento. 1302D’un fiume a riva o d’una fonte amena
Siede poi l’assetato, e con ardenti
Fauci gli par che tutta l’onda assorba. 1305Uom di nettezza amante, al sonno in preda,
Presso un mozzo bigoncio o presso un lago
Alzar crede la vesta, e, tutta intanto 1308L’accolta dentro al corpo acqua spargendo,
Splendide coltri babilonie irriga.
E il giovinetto, allor che per le membra,