1230Vie più largo l’efflusso e maggiormente
Tra sè divisa e l’azïon più sparsa.
E quelle cose, a cui ciascuno attende 1233Comunemente e da l’affetto è avvinto,
Ed in cui più ci siam fermati innanzi,
Ed a cui più che mai l’alma s’intese, 1236Quelle spesso ne par che a noi d’intorno
Si aggirino ne’ sogni: il legulejo
Agita liti, accozza testi; il duce 1239Combatter sogna ed impegnar battaglie;
Far lunga guerra il marinar co’ venti;
Io sogno poi di proseguir quest’opra 1242E la Natura investigar costante,
E investigata esporla in patrie carte.
Così sovente ogni altro studio ed arte 1245Le menti umane in sogno occupa e inganna.
E chi fu assiduo spettator di giochi
Per lungo ininterrotto ordin di giorni 1248Spesso vediam, che quando già co’ sensi
Cessò di percepirli, entro la mente
Serba pure dischiusi altri sentieri, 1251Per cui possano entrar gl’idoli stessi:
Così per molti giorni agli occhi innanzi
Le medesime cose ognor gli stanno, 1254Sì che, pure vegliando, ei mirar crede
Chi spicca salti e chi molleggia in danza,
E accoglier ne le orecchie un suon soave