Te le nubi del cielo; a te sommette 9Fiori suavi la dedalea terra;
A te ridon le vaste onde, e sereno
D’una luce diffusa il ciel risplende. 12Poichè a pena del dì primaverile
Si dischiude l’aspetto, e sciolta avvivasi
La dolce di favonio aura feconda, 15Te cantan primi, o diva, e il tuo ritorno
Mossi da tua virtù gli aerei uccelli;
Pe’ lieti paschi allor saltan le greggi, 18Guadan rapidi fiumi; ed a tal segno
Preso è da’ vezzi tuoi, che ovunque ’l guidi
Cupidamente ogni animal ti segue. 21Tu infin per monti e mari e per rapaci
Fiumi e tra campi verdeggianti e case
Frondifere d’augelli, ad ogni petto 24Entro incutendo un dilettoso amore,
Fai che ciascuno per la propria specie
Con gran desio la stirpe sua propaghi. 27Or, giacchè sola tu reggi il governo
De la Natura, e niente a le divine
Rive del giorno senza te non sorge, 30Nulla è senza di te lieto e giocondo,
Te a questi versi miei compagna imploro
Or che le leggi a disvelar m’ingegno 33De la Natura a la diletta prole
Di Memmio, a lui che d’ogni pregio, o Dea,