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libro quarto 233

Atteggiamento innanzi altra ne viene,
990Par che mutato il gesto abbia la prima;
Ciò, ben s’intende, è da stimar che avvenga
Con gran celerità: mobili tanto
993I simulacri son, tanto il lor numero,
Tanta è la copia de le parti minime,
Che in un punto di tempo il senso afferra,
996Che possa a tanti fatti esser bastante.
     [E qui molte quistioni a noi s’oppongono,
E dichiararne molte è pur mestieri,
999Se vogliam pienamente espor le cose.
Chiedesi in pria: Perchè la mente pensa
Subito a ciò, di cui desir ci nacque.
1002Forse al nostro voler guardan le immagini,
[M.]E a pena che vogliamo a noi sen corrono,
Se il mar, la terra e il cielo in cor ci stanno?
1005Forse pompe, assemblee, pugne, conviti
Crea Natura ad un cenno, e tutto appresta,
Massime allor che ne lo stesso loco
1008Pensa ciascuno ai più diversi oggetti?
Che direm poi, quando vediam ne’ sogni
Idoli che a misura i passi imprimono,
1011Movon le membra flessuöse, tendono
Le molli braccia alternamente celeri,
E co ’l piè che il terren picchia in cadenza
1014Agli occhi nostri un’azïon presentano?
Forse con l’arte de le danze infusa