180Or odi quanto presto e agevolmente
Si producano quelli, e da le cose
Distaccandosi ognor vaghin disciolti. 183Poi che il sommo de’ corpi ognor tramanda
E vibra qua e là sempre qualcosa,
Che, arrivando agli oggetti, o li trapassa, 186[M.]Come nel vetro specialmente avviene,
O ver, quando s’imbatte in aspri sassi
O in duro legno, allor si scinde in guisa 189Che simulacro alcun render non possa.
Ma, allor che un denso e rilucente obietto
Si oppone a lei, nulla di ciò succede; 192Qual ne lo specchio primamente avviene: [M.]Poichè, nè passar può, come nel vetro,
Nè scindere si può: tanto quel liscio 195Piano è disposto a conservarla intera.
Avvien però, che quindi a noi riflettansi
I simulacri, e contro ad una spera 198Ponendo ciò che vuoi, subitamente,
In qual tempo tu vuoi, ne appar l’immago;
Sì che conoscer puoi, che da l’estrema 201Superficie de’ corpi emanan sempre
Tenui tessuti ed esili figure.
In breve istante si producon dunque 204Simulacri parecchi, onde a buon dritto
Celere si può dir l’origin loro.
E come deve il Sole in picciol tempo