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Dee mandar lievi effigie ogni altro objetto,
105Già che da l’alta superficie i corpi
E l’effigie e il color mandan del pari.
Sicure dunque son omai le tracce
108Dei simulacri, che di fil sottile
Tessuti sono, e vanno a l’aure errando
Comunemente, ben che poi divisi
111Non possan per l’appunto esser veduti.
L’odore in oltre ed il vapore e il fumo
E ogni altra cosa d’un’egual natura
114Diffusamente ridondan da’ corpi,
Perchè, esalando dal profondo interno,
Nè dritti essendo i varchi ed i meati,
117Per cui fan forza di proromper fuori,
Per l’obliquo sentier si scindon tutti,
E tortuösamente a l’aure vanno.
120Ma per contrario allor che la sottile
Membrana del color vibrano i corpi
Da la lor superficie, alcuna cosa
123Non v’è che lacerar giammai la possa,
Perchè a l’esterno, a fior de’ corpi è posta.
Quei simulacri poi, che negli specchi,
126Ne l’acqua e in ogni rilucente oggetto
Vediamo, è forza pur, già che de’ corpi
Son riflesso fedel, che siano spinti
129Da l’immagin che fuor vibran le cose.