Non languisser le tue membra disfatte,
Sempre eguali sarían tutte le cose, 1221Ove potessi pur vincer vivendo
I secoli, anzi ancor se fossi eterno.»
Che cosa a ciò risponder noi potremmo, 1224Se non, che la Natura a buon diritto
Ne chiama in lite ed a ragion ne accusa?
E quando un uom già per vecchiezza infermo 1227Troppo si lagni e la sua fin lamenti,
Ragionevol non è, ch’ella più gridi,
E con voce più acerba anco il rampogni? 1230«Via, sciocco, il pianto; al querelar pon freno:
Tutti hai gustati de la vita i beni,
E fradicio già sei; ma perchè ognora 1233Brami ciò che non hai, ciò ch’ài dispregi,
Scema e discara è a te corsa la vita;
E già su ’l capo tuo piomba la morte, 1236Pria che v’abbi pensato, e d’ogni bene
Te ne possa partir colmo e satollo.
Or lascia dunque ciò che mal si addice 1239Agli anni tuoi con animo tranquillo;
Abbandonalo a quei che n’han diritto;
Or su, t’affretta, è necessario!» Giusta 1242Saría, credo, Natura, ove il facesse,
Giusti i rimprocci suoi, giusto il suo grido.
Poichè scacciate ognor cedono il loco 1245Le vecchie cose a le novelle, e a forza