Minor di ciò, che noi teniam per nulla;
Poichè a la morte ognor segue un maggiore 1194Dispergimento di materia, e quando
La fredda pausa de la vita avviene,
Nessun risorge più, nessun si desta. 1197Se la Natura poi, levando a un tratto
La voce, alcun di noi così sgridasse:
«Qual mai cosa, o mortal, tanto t’importa, 1200Che t’abbandoni a sì soverchio affanno?
Perchè mai del morir lagrimi e gemi?
Se la vita trascorsa avesti a grado, 1203E tutti i beni suoi via del tuo cuore,
Sì come in un forato orcio raccolti,
Non scorsero e perîr senza diletto, 1206Perchè, stolto che sei, come satollo
Conviva de la vita, or non ti parti,
E questa pace senza alcun affanno 1209Rassegnato ne l’animo non prendi?
Se già perì disperso ogni suo bene,
E passa tra’ dolori or la tua vita, 1212Perchè aggiunger vi vuoi ciò che a te sgrato
Disfar si deve e dileguar di nuovo?
Forse meglio non è che in un sol punto 1215A la vita e al dolor tu ponga un fine?
Specularti e inventar nuovi piaceri
Non posso: il mondo è sempre ugual; se il corpo 1218Non ti marcisse mai, se mai per gli anni