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170 la natura

819Di tutti i sensi, l’han colà introdotte
De le vetuste età vati e pittori.
Ma senza il corpo aver l’alma non puote
822Occhi, narici, man, lingua ed orecchie,
L’alme dunque per sè, prive del corpo,
Nè aver senso giammai, nè esister ponno.
     825E già ch’esser sentiam nel corpo tutto
Il vital senso, e tutte esser vediamo
Le sue parti animate, ove altra forza
828Con violento colpo a l’improvviso
Per mezzo il tagli e in due parti il divida,
Fuor di dubbio anche in due spartita e scissa
831Sarà l’alma spezzata al corpo insieme.
Ma ciò che in parti si divide e scinde
Nega a sè stesso un’immortal natura.
834Spesso i carri di falci irti rammentansi,
Che di mista uccision caldi, recidono
Le membra de’ guerrier’ così d’un subito,
837Che tremare e guizzare al suol si vedono
Le tronche parti, quando pur lo spirito
E le sue facoltà verun dolore,
840Tanto rapido è il mal, sentir non ponno:
Chè nel travaglio de la mischia immersa
L’anima è allora, e pugne e stragi anela
843Co ’l restante del corpo, e non si avvisa
Che fra destrier’, falci rapaci e ruote
Tratto l’han con lo scudo il manco braccio;