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libro terzo 167

738Nè balzar quindi e quinci a gran distanza
Posson liberi i semi, onde son fatte,
Perciò chiusi nel corpo origin dànno
741A’ sensiferi moti, e allor che a l’aure
Spinti dal corpo fuor son dopo morte,
Più mover non li ponno in modo alcuno,
744Perchè uniti non son più in simil guisa;
Chè l’aere e corpo ed animal sarebbe,
Se l’alma in sè ristretta ivi potesse
747Chiuder quei moti in sè, che dentro il corpo
Per via de’ nervi esercitava innanzi.
Però a ogni modo confessar n’è forza,
750Che, disciolto del corpo ogni tessuto,
E fuor da le vitali aure dispersi,
Devon l’anima e i sensi andar disciolti,
753Chè l’una e gli altri hanno la causa istessa.
     Se il corpo, inoltre, l’abbandon de l’anima
Soffrir non può, senza che tutto imputridi,
756E fetor tetro esali, a che pur dubiti,
Che l’alma, nata ne’ profondi visceri,
Se da questi va fuor, tutta si dissipi,
759Qual fumo, e il corpo da putredin tanta
Trasformato rovini e si distrugga,
Però che smosse a pien dal proprio loco
762Son le basi de l’anima, e per gli arti,
Per i mëati tortuösi e i pori,
Che son nel corpo nostro, ella si esala?