Cose ei perde oltre ciò, prima che sia 471Fuor de le membra sue l’anima espulsa.
Dir poi: gli occhi per sè veder non ponno,
Ma l’animo da lor guarda sì come 474Da dischiuse finestre, è tal sciocchezza,
Cui si oppone degli occhi il senso istesso:
Tanto più che affisar fulgidi obietti 477Sovente non possiam; però che il senso
A le stesse pupille i luminosi
Corpi attira da pria, poi li respinge, 480Chè il troppo lume ogni veder ne toglie.
Ciò non avvien per fermo a le finestre:
Nè, perchè noi guardiam, travaglio alcuno 483Soffron gli usci dischiusi. Ed oltre a questo:
Se ufficio di finestre hanno i nostri occhi,
Tolte via tali imposte, e d’occhi priva, 486Veder meglio che mai l’alma dovrebbe.
Nè qui adottare in modo alcun tu puoi
Ciò che il giudicio riverito afferma 489De l’illustre Democrito: che i semi
De l’animo e del corpo un presso a l’altro
Son con alternativo ordine posti, 492E intessono così gli organi nostri.
Poichè i semi de l’anima non solo
Son più piccioli assai di quei che il corpo 495E i visceri compongono, ma ad essi