444Poichè, non già come l’umor de l’acqua,
Pur lasciando il calor che gli fu dato,
Non si àltera per ciò, ma illeso resta, 447Non così, dico, l’abbandon de l’alma
Ponno soffrir le derelitte membra,
Ma si guastan del tutto, e tutte insieme 450Dissolvendosi, alfin si putrefanno.
Sin da la prima età, sin da quel tempo
Ch’entro al corpo e al materno alvo son chiusi, 453Dal lor mutuo contatto anima e corpo
Apprendono il vital moto in tal guisa,
Che dissidio avvenir giammai non puote 456Senza danno d’entrambi e senza morte;
Sicchè, ben vedi, che congiunta essendo
La causa de la vita, esser pur deve 459La sostanza d’entrambi anche congiunta.
[Del resto poi, se nega alcun, che il corpo
Senta, e crede che l’anima diffusa 462Per tutto il corpo quel tal moto assuma,
Che noi senso appelliam, costui per fermo
A’ manifesti fatti e al ver si oppone. 465E chi dirà, ch’altro è il sentir d’un corpo
Da ciò che n’offre e insegna il fatto stesso?
Ma, diviso da l’alma, il corpo manca 468Di sensi ovunque, perch’ei perde quello [M.]Che in vita proprio non gli fu; parecchie