228Ne la mente e un desio vago talora
Di rizzarsi. È però forza che l’animo
Corporeo sia, se travagliato è tanto 231Da la ferita d’un corporeo strale.
Or di qual corpo sia, di qual sostanza
Sia formato quest’animo proseguo 234A renderti ragion co’ versi miei.
E affermo in pria, ch’egli è di sottilissima
Natura e di minuti atomi fatto; 237E, se conoscer vuoi che a punto è tale,
Volger devi al mio dir l’animo attento.
Nulla sì ratto avvenir mai si vede 240Di quello che il pensier propone e imprende:
Più celer dunque l’animo si move
Di quanto agli occhi nostri offre Natura; 243Ma ciò ch’è mobil tanto esser dee fatto
D’assai minuti e assai ritondi semi,
Perchè sospinti dal più lieve impulso 246Movansi. Così l’acqua òndula mossa
Al moto più leggier, però ch’è fatta
Di picciole e volubili figure; 249Ma per natura sua più denso è il miele,
Più pigro il suo licor, più lento il corso,
Però che la materia, ond’è composto, 252Più aderisce tra sè, per questo a punto
Che formato non è di così lisci,
Di così tenui e sì rotondi semi.