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126 la natura

Già che il dolor però nasce ove i semi,
1248Per le viscere vive e per le membra
Spinti d’alcuna vïolenza, tremano
Ne le lor sedi, e quando a posto riedono
1251Una soave voluttà ne segue,
Lice asserir, che da nessun dolore,
Da niuna voluttà tentati e presi
1254I semi per sè stessi esser non ponno,
Quando semplici sono, e in sè non hanno
Altri principj, al cui cangiar di moto
1257Si travaglino, o colgano alcun frutto
D’alma dolcezza: esser dotati affatto
Non debbono però di senso alcuno.
     1260Infin, se, perchè senta un animale,
Senso a’ suoi germi attribuïr si deve,
Di quali propriamente è l’uom composto?
1263Scossi per certo da tremulo riso
Sganasceransi, bagneran di roride
Lacrime il volto ed ambedue le gote,
1266De la varia mistura de le cose
Disserteran sagacemente, e quali
Sien l’origini loro essi a sè stessi,
1269Oltre ciò, chiederan: quando, del tutto
Somigliando a’ mortali, esser composti
Devono pur d’altri elementi, e questi
1272D’altri, e via via, senza osar mai fermarsi;
Ch’io sempre incalzerò, che quanto dici