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libro secondo 125

     1221Qualora, in oltre, da più forte colpo,
Che la natura sua patir non possa,
È afflitto un animal, subitamente
1224Gli si turban de l’animo e del corpo
Tutte le facoltà. Poichè le sedi
De’ principj sconvolgonsi, si arresta
1227Per tutto ogni vital moto, fin tanto
Che la materia, per gli arti concussa
Da colpo tal, de l’anima i vitali
1230Nodi scioglie dal corpo, e via dispersa
Per i meati suoi fuori la caccia.
E in ver, che pensiam noi che produr possa
1233Un forte colpo, se non scuoter tutti
E dissolvere i semi? Avviene ancora,
Ch’ove men vïolento il colpo arrivi,
1236Soglion vincere spesso i rimanenti
Moti vitali, e de la ria percossa
Il tumulto sedar; ne’ suoi meati
1239Richiamar tutto; de la morte il moto
Già già vincente dissipare, e i sensi
Quasi perduti accendere di nuovo.
1242Perchè, come potrebbe in altra guisa
Dal limitare stesso de la morte
Le facoltà de l’animo raccôrre
1245E a vita ritornare, anzi che al fine,
A cui stà presso, andar e correr oltre?