Chè, se smetton dal corpo il proprio senso
E ne assumono un altro, e che mestieri 1197C’è di dar loro ciò che a lor vien tolto?
In oltre ancor, ciò che schivammo innanzi,
Fin che mutar vediamo in animati 1200Polli del volatío l’ova diverse,
Finchè la terra bulica di vermini,
Quando per piogge intempestive imputrida, 1203È lecito asserir, che nascer puote
Da cosa insensitiva altra che senta.
Chè, se alcun dica mai, che dal non senso 1206Per interno mutar nascer può il senso,
O ver per altro, onde poi fuori emerga,
Tal quale avvien nel parto, a lui sol basti 1209Render chiaro e provar, che parto alcuno
Esser non può senza unïon di semi,
Nè mai nulla variar senza un diverso 1212Incrociar di principj. Or primamente
Sensi esister non ponno in corpo alcuno
Pria che natura d’animal sia nata: 1215Nè mirabile è ciò, poi che dispersa
Per l’aere e l’acqua e l’etere e la terra
La materia si tiene, in forme acconce 1218Non si aduna, e non dà quindi i vitali
Moti, onde sian degli animali i sensi
Che percepiscon tutto accesi e scossi