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108 la natura

Sol d’una specie di principj è fatto;
768Nulla che sia di non commisto seme:
E ciò che ha più di facoltà e di forza
Più varj semi e forme aver ne insegna.
771Ha in sè da pria la terra i germi primi,
Onde i ghiacci, che poi volgonsi in fonti,
Rinnovellino assidui il mare immenso;
774Ha d’onde i fuochi sorgano: chè in molti
Luoghi acceso di sotto arde il terreno,
Ma niuno in ver con impeto maggiore
777De l’Etna infuria ed alte fiamme avventa;
Ha infin d’onde agli umani estoller possa
Nitide biade ed alberi ridenti,
780E d’onde e fiumi e foglie e paschi ameni
Anche offrir possa a le montane belve.
Per questo a punto degli Dei gran madre,
783Madre pure di bruti e genitrice
Sola del corpo nostro ella fu detta.
Lei gli antichi di Grecia incliti vati
786Cantâr, che da le sedi alte d’un carro
Un doppio giogo di leon’ governa,
Insegnando così la gran Tellure
789Per lo spazio de l’aria esser sospesa,
Nè la terra poter basarsi in terra.
Le belve le aggiogâr, perchè la prole
792Dee, ben che fiera, dagli officj vinta
Dei genitori suoi rendersi mite;