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libro secondo 103

Che le forme de’ primi atomi cangiano
633Finitamente. Se così non fosse,
Già di mole infinita esser dovríano
Taluni semi, poichè assai di forme
636Non possono mutar nel breve giro
Di qual corpo ti vogli. Or dunque fingi
Che di tre parti minime sian fatti
639I primitivi corpi, o d’alcun’altre
Poche li accresci; in ver se, d’un sol corpo
Ogni parte ponendo al sommo e a l’imo,
642Variando a manca, a destra, in ogni modo,
Proverai qual mai dia specie di forma
Ciascun ordin diverso al corpo tutto,
645Se ancor vorrai mutar le sue figure,
Altre parti a quell’altre aggiunger devi.
Indi avverrà, che l’ordine ne chieda
648Per simile ragion de l’altre ancora,
Se ancor le forme varïar vorrai.
Dunque a la novità de le figure
651Segue il crescer del corpo. Ond’è impossibile
Che tu creda, che gli atomi fra loro
Abbian forme diverse a l’infinito;
654Perchè ad ammetter poi non sii costretto,
Che alcuni ve ne sian di mole immensa,
Il che, sopra insegnai, provar non puossi.
657Le barbariche vesti e la fulgente
Porpora melibea tòcca dal tessalo