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La considerazione dell’importanza degl’istromenti astronomici mi richiamò la mente a guardare il mio progetto della Geometria del Compasso sotto un punto di vista più favorevole. Cominciai a credere, che avrei fatto molto se avessi potuto dividere la circonferenza col solo compasso in più parti, che in sei. Quanto più avanti avessi potuto spingere la soddivisione, e quanto più questa fosse stata concorde colla divisione del quadrante in novanta gradi; tanto maggior servizio avrei prestato agli artefici d’astronomia. Avrei procurato loro la precisione geometrica; avrei risparmiato loro il tempo de’ tentativi, il doppio genere di divisioni, la necessita di due piani, e l’uso non affatto sicuro, e non geometrico delle scale.

Mi restava solo il timore, che anche trovandosi per avventura questo nuovo metodo, non riuscisse poi complicato, e lungo a segno di non essere più abbastanza opportuno per l’uso. M’accinsi all’opera. Vedendo che l’applicazione dell’algebra alla geometria non