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Senonchè non era più possibile, a tanta distanza, la ripresa del progetto Soldati, almeno nella tratta del valico montano; in quella cioè, in cui il valente ingegnere era stato costretto dalle esigenze d’allora a superare pendenze che raggiungevano il 25‰.

Bisognava rifare il progetto su altre basi. La linea doveva partire dal porto, sottopassare Carignano, traversare il massiccio appenninico con pendenze che non superassero mai il 15‰; elevarsi quanto meno era possibile sul mare, per ragioni di traffico, di cui si dirà in seguito; passare da Bisagno in Trebbia senza entrare nella valle di Scrivia, e questo per ragioni strategiche, indipendentemente dalle ragioni tecniche.

In base a queste condizioni è stato abbozzato un progetto di massima, dovuto all’ingegnere Conte Carlo dal Verme, che ha cortesemente prestata l’opera sua al Comitato.

Il progetto è essenzialmente fondato sull’andamento delle curve orizzontali della Carta al 25.000 dell’Istituto Geografico militare e sopra osservazioni sui luoghi, da Genova a Rivergaro, allo sbocco cioè della Trebbia nella pianura piacentina.

Non è, come ben si comprende, un progetto studiato nei suoi particolari, ma semplicemente la traccia di un lavoro da eseguirsi; traccia però che permette di precisare come sia possibile, collo sviluppo nella valle di Fontanabuona, un tracciato con pendenza non superiore al 15‰, e permette pure di indicare quali e quante sieno le gallerie, i ponti, i viadotti, in modo da potersi formare un concetto approssimativo della entità e del costo dell’intrapresa.


La nuova linea si diparte da Genova, al ponte sul Bisagno; dalla sede cioè della Stazione orientale d’imminente costru-