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per il 1913. Questo per le merci. Per i viaggiatori si previde un movimento di 345.000 nel 1903, e 430.000 nel 1913.

In complesso, un tale aumento di traffico corrisponde all’aumento da 1120 a 2000 dei carri, che giornalmente debbono partire dal porto.

È qui opportuno di notare che queste previsioni sono assai inferiori alla realtà delle cose, imperocché già nel 1895 il movimento commerciale aveva raggiunto, con anticipazione di cinque anni, il movimento portuario previsto per il 1900.

E poiché la potenzialità delle opere previste sarebbe esaurita nel 1908 anziché nel 1913, così ci è consentito di esser larghi nelle previsioni; tanto più considerando che prima ancora del 1908 si verificherà il caso ora accennato, se l’incremento commerciale avesse a continuare nella sua scala ascendente.

Queste cose premesse, se realmente si vuole che il porto di Genova sia in grado di far fronte ad ogni eventualità commerciale, è necessario che esso, debitamente ampliato, sia servito da due distinte linee esercite da due diverse Società. Allora cesserà l’affollamento, l’ingombro; allora soltanto non si avranno più a muovere incessanti lagni per la mancanza dei carri con tutte le conseguenze esiziali al traffico che esige rapidità di trasporto e nessuna perdita di tempo nel luogo di sbarco.

Ammesso, come non si può non ammettere, la necessità di una nuova linea indipendente, che dal porto di Genova si diriga alla media valle del Po, l’unica, che possa soddisfare ai requisiti voluti per una grande arteria di transito, la sola, che possa permettere ad un’altra Società, che non sia la Mediterranea, di stendere il suo potente braccio al porto di