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Le leggi Romane permettevano altresì al padre di vendere pubblicamente i figli già adulti, tuttochè quel fiero popolo stimasse la schiavitù peggior della morte.

In Grecia fino ai tempi della massima sua civiltà, il neonato si poneva ai piedi del padre, e se questi noi rialzava o torceva la testa, la debole creatura era condannata a perire. Le leggi di Licurgo condannavano a morte tutti i neonati deformi.

I Cartaginesi sacrificavano i loro bambini gittandoli in ardenti fornaci agli dei infernali, e riguardavasi questo atto snaturato, siccome atto sommamente pio.

Per giudicare dei costumi ebraici riguardo alla prole, basta il leggere nel libro dei Giudici. In esso troviamo che Jefte, partendo pel campo, offrì in voto a Dio la persona che prima avrebbe incontrato ritornando dalla pugna. La figlia sua, ad grido della vittoria d’Israele, uscì incontro al padre per festeggiarlo, Jefte sciolse il voto e la immolò.

Nella China sono i missionarii, e delle donne pietose, che percorrono le campagne e le rive dei fiumi a salvare e raccogliere i bambini, che genitori snaturati abbandonano per sbarazzarsene.

I Musulmani, tutti non avendo che concubine, non generano che servi e come si trattino ognun lo sa. Al giorno d’oggi ancora, presso quasi tutte le nazioni barbare, la vita del neonato non è appoggiata che ai naturali sentimenti, che per lo più mancano affatto.

Negli Stati Unionisti d’America, al sud, mentre la legislazione, che riguarda i bianchi, rivela l’opera di sublimi intelligenze informate ad umanitarie dottrine, e sollecita si mostra di svolgere e maturare i fecondi portati della libertà, quella, che riguarda la razza nera, non riconosce di punto