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nosca la superiorità, o non si stimino i difetti; per cui il sentire è per lo appunto l’effetto necessario del vedere e del comprendere.
Oltre allo avere influito sulla famiglia il carattere dei tempi e delle nazioni, si occuparono di lei, e ne moderarono le sorti, la leggi e la teologia, la timidezza ed i pregiudizii nella donna, il troppo facile abuso della forza e l’arbitrio nell’uomo, la barbarie, gl’interessi e le passioni. Grazie alla filosofia, la mente, nella sua piena emancipazione, può oggi collocarsi ad un alto punto di veduta e portar libero ed imparziale giudizio sul lavoro di tanti secoli.
È passato il tempo nel quale non la ragione, ma un’autorità qualunque diceva all’uomo, maschio o femmina, giovine o vecchio, principe o plebeo, è così perchè te lo dico io; e, dacchè io te lo dico, non è; e non può essere altrimenti. La Verità predicata oggidì, sotto forma d’oracolo fa poca breccia; ed anzichè muoverne querela cogli uomini, coi tempi e coi costumi, come avviene a certi spiriti, non puri per avventura da segrete movenze d’interessi (i quali vorrebbero fosse l’umano spirito di più facile accontentatura) panni meglio d’assai congratularsene coll’umanità negli interessi della Verità, che non mai tanto fulgida emerge quanto dalla libera discussione, non altrimenti che allo atrito si sviluppa fosforica la scintilla.
Divise sono le opinioni, se la famiglia dalla natura ci venga e sia originaria creazione di Dio, o se siasi svolta dalle umane istituzioni. I primi uomini doveano propagarsi per tutta la faccia della terra, epperò doveano scindersi continuamente le famiglie; laonde non altre donne s’aveano che le prime che incontravano, costume, che oggidì conservasi ancora presso diverse selvaggio tribù; e questo fatto appoggia la seconda di quelle opinioni.