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mente, che tanto è a religione inchinevole, e che al sentimento di essa sinceramente e sublimemente sposata può tanto bene produrre, la mente informata ai lucidi precetti di quella, meno gretta ed analitica fosse nella manifestazione di quel sentimento, meno oscillante, meno dubitativa nel giudizio del bene e del male, del convenevole e della sconvenevole; vorremmo che dai chiari precetti della verità derivasse dei criterii sicuri a giudicare più sanamente di sè, d’altrui e delle cose tutte; vorremmo abborrisse da certi facili scandali, figli d’ignoranza e di pregiudizio, da certe intolleranze che, violenti e feroci, vertono sopra opinioni e riti, dottrine e cerimonie che finalmente non sono che svariati modi di esprimere un unica ed universal sentimento.

Deplorevole cosa egli è questa, che cioè l’intolleranza più feroce, più esclusiva si mostri presso chi di molta pietà fa special professione; e non s’avveggono, codesti, che per essa più danneggiano la causa che intendono servire. E ben se lo sapeva il Cristo quando, reduci i suoi discepoli da Samaria e pregandolo dessi che implorasse fuoco dal cielo su quelle genti, che la predicazione loro aveano spregiata, rispose loro; davvero; io non so da quale spirito siate condotti.

Le religiose intolleranze in ogni tempo, in ogni popolo generarono i danni più atroci, le guerre più sterminatrici, le passioni più violenti che abbiano mai inferocito l’anima umana. Testimonii le babiloniche barbarie contro gli Ebrei, gli stermina di questi sopra i vicini popoli incirconcisi, le secolari persecuzioni del gentilesimo sul cristianesimo nell’Europa e nell’Asia, i sanguinosi scismi d’Oriente, la cattolica inquisizione dell’Evo Medio, le guerre di Maometto, le lotte dei Mori e della Spagna, le crudeltà che accompagnarono e compirono lo scisma Anglicano, le stragi degli