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monumenti e le tradizioni che la primigenia unanità legava alle posteriori generazioni; le quali poi a loro volta, anziché sperdere quelle tradizioni e quei monumenti della fede dei padri loro, come fatto avrebbero quando non ne avessero ampiamente accolto il legato, altri ne aggiunsero, ed ogni generazione accrebbe così alle vegnenti il patrimonio delle credenze.
Questo fatto che, siccome basato sulla semplice autorità, poco proverebbe se chiamato fosse a stabilire la verità d’una scientifica sposizione, od a convalidare la solidità d’un raziocinio che a sé stesso non basti (avvegnachè e storia e filosofia cospirino a non ammettere l’umanità degradata sibbene primitivamente ignorante) questo fatto, dico, diviene categorico e perentorio quando a provare la generalità e costanza di tal sentimento lo indiriziamo.
Ora, siccome è vero che, l’effetto non nasce che dalla causa, la conseguenza tradisce la premessa, lo edificio rivela l’architetto, così l’universo predica una ragion prima. 11 caso, che l’ateo volle a ragione di questo fatto, se è per lui ragione sufficiente, per lui il caso è Dio, e non v’è Ira lui e il generai sentimento che una questione di vocaboli; ma s’egli la considera siccome ragione accidentale egli da sé bene inesperto si proclama, avvegnacchè, sopra qualunque cosa egli esperimenti le combinazioni del caso, sempre le avrà avvertite, vaghe, disordinate e sopratutto incostanti; cosicché il comun senso definisce col vocabolo caso ogni combinazione, che manca affatto d’ordine, di durata e di leggi; il chè senza impugnare il testimonio della scienza (che va ogni dì scoprendo la ragion delle forze nel meccanismo universo, e potentemente le applica) senza rifiutare in ogni filosofia il supremo emanato della ragione fatto eminentemente ordinato, senza ac-