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pochi Apostoli nel 1821, e creduta fino al 1859 una solenne utopia, in quell’anno stesso diveniva il nazionale programma e la coscienza universale?
Io distinguevo testé le opinioni fluttuanti e precarie, che trovano per pochi momenti la loro ragion d’essere negli interessi, nella ignoranza e nelle passioni, dai supremi e semplici emanati della ragione morale, epperò la sana educazione, che ci aggioga agli impermutabili precetti di quella autorità, può e deve farci timidi e riverenti del giudizio e delle opinioni altrui, quando quelle vengano manifestate da individui, la cui nota virtù ed intelligenza possono e debbono, con ogni logica, farceli autorevoli,’ attesoché alla saviezza dei criterii concorra in essi la calma delle passioni e la lucidezza della mente.
Amo laudari a laudato viro. In questa antica sentenza stanno conchiusi i ragionevoli ed equi confini della opinione autorevole. Autorità è questa dalla quale bene farà la donna di non mai ribellarsi, nè essere di quella stima indifferente, nè quel biasimo mai superare; poiché non libertà di spirito, o solidità di giudizio ciò mostrerebbe ma rivoltante spudore; che se per caso talora conducendosi dietro i pensamenti di persone lodevoli e lodate, od un consiglio loro seguendo errasse, e migliore dappoi avvertisse il proprio consiglio, cotali complici nello errore assai la giustificano e la assolvono.
Ma qui deve arrestarsi la condiscendenza all’opinione altrui; che s’ella si proponga di voler a tutti piacere e di tutti avere la stima e l’aggradimento, immorale affatto diverrà e corrotta senza però lo intento conseguire, sendo i caratteri ed i cervelli umani sì svariati di gusto e di giudizio che, quando cotale illusa vi fosse, ben potrei dirle: