Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/40


35

raggiunto da un popolo, e consonare col politico. reggimento, ormeggiando il bene ed il male, le virtù ed i vizii, in una parola, i bisogni del popolo» (1) non tarderemo certo a conseguire una sensibilissima riforma e miglioramento nella nostra legislazione per quanto spetta la donna, che, schiava ancora in faccia a quella e colpita di nullità, è nella pubblica coscienza salita a somma importanza; importanza che non le è già dalla cavalleresca cortesia dell’uomo, nè dal suo passeggiero capriccio impartita, come in altri tempi, ma da lei conquistata col suo intellettuale sviluppo, col suo benefico intervento nelle cose sociali, coll’ardente ed attivo interesse alle patrie vicende, e poderosamente reclamata dalla voce della giustizia che va ogni dì sostituendosi su maggior terreno alla bruta forza.

Ora, tenuto calcolo di tutto ciò, l’autrice va seco stessa interrogandosi se in faccia alla maggior importanza della donna, ai nuovi destini che l’attendono, alla più lata istruzione che le si imparte, sia tuttora logica, possibile e conveniente l’educazione che i due, sopracitati autori vorrebbero darle (e con essi dal più al meno tutti quelli che di lei scrissero e s’occuparono) educazione che, riassunta in poche parole, tende ad annichilarne la ragione, spogliarla d’ogni forza volitiva, deprimerne le più innocenti passioni, attutirne il sentimento colla sferza di mille doveri, che non son tali per lei che per l’altrui gusto ed interesse, incatenarne la intelligenza, circoscriverne e falsarne il criterio coll’autorità del pregiudizio, ristringerne nel più angusto spazio possibile ogni

  1. Discorso pronunciato dal cav. Luigi Montagoini in occasione dell’apertura della corte di Cassazione, l’anno 1863.