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XIX |
ogni diritto all'amor dei mortali. Che farà di lei lo addolorato s’ella lo fugge? che ne farà il felice se già è felice senza di lei?
Il sacro suolo della patria reclama pur egli il suo culto dal cuor della donna.
Plutarco nelle sue Donne illustri, ci dimostra coll'irrefragabile eloquenza dei fatti, che le nazioni tutte, che vantano gloriose storie e magnanime tradizioni, ebbero delle madri infiammate di patrio amore e dei pubblici interessi tenere e sollecite.
Le prime lezioni, che l’uomo dalla donna riceve, tutte debbono indirizzarsi ad instillargli la religione della patria sempre, e vieppiù a tempi nostri, nei quali question di vita e di morte s’agita per molti paesi, e sovra tutto alla bella terra del sì, madre sublime, che al mondo partoriva in ogni tempo le più splendide individualità ed intere nazioni di eroi. Si offuschi davanti ai patrii interessi ogni egoismo di famiglia; e la donna che non sa gli affetti immolare sull’altare dove il genitore, ramante, il consorte, il fratello sacrificano la vita e versano il sangue, s’abbia pure il loro disprezzo; e indarno cerchi considerazione, indipendenza e diritti, a conservare i quali vuolsi la forte coscienza del bene anziché debolezza di passioni.
Ma no, la donna ha dato prove antiche e recenti di sentir vivamente la religione della patria; e mentre i nostri miti costumi la fanno de’ suoi nati tenerissima, pure mai non esitò ad immolare lo egoismo materno sull'altare dei palrii bisogni. Ed alla religione della patria la vedemmo anzi educarla quando, nell’intimo conversare, ella additava alla prole bambina lo straniero usurpatore, che le membra intepidivasi ai nostri focolari, ed insolente saliva e scendeva le nostre scale e le narrava gli sdegni paterni e gl’infelici recenti conati, ed allora