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XV

i diritti della natura, e l’eguaglianza è ristabilita fra due esseri ambo d’intelligenza dotati e di sentimento, l’uno all'altro necessarii, l’un l’altro attraentisi. Epperò ogni interesse della donna, vuole, che fin quando i coniugali nodi retti non siano da più equi patti che quelli non sono dalle istituzioni nostre prescritti, ella non accetti che l’amore a mediatore del fatale contratto, senza di che, legata a perpetua servitù, sarà astretta a maledire ogni giorno le importabili catene. Che se l’amore avuto avrà pronubo al nodo, oh allora! non abbisogna di nessuna dottrina, di niun insegnamento. Egli solo ammaestra, egli rivela, egli compisce. Egli dona lo intuito dei secreti dell'altro, egli indovina ciò che sarà gradito, egli affronta il dolore, non paventa il sagri fido, non conosce querela, non ama il garrito, detesta la tirannia, e come fuoco sacro, che di continuo lavoro si nutre, abborre la inedia, ed all’utile, al meglio, alla felicità dell’oggetto suo, assiduamente si impiega.

Ottenuto il frutto dell’amore, tutta la morale vitalità della donna si riversi su quello, seguendo i procedimenti della natura, che quel mezzo a cotal fine preponeva.

Questo è il suo maggior campo d’azione, è questa la grave ed ardua missione sventuratamente finora sì sovente incompiuta, perchè argomento di serie meditazioni, d’assidue cure, d’eroiche abnegazioni, cose tutte però che, per quanto difficili, non sono altrimenti superiori alla sua potenza; tanto più s’ella voglia persuadersi, essere lo suo intelletto capace di molti lumi siccome il suo cuore sede di molto affetto.

E mi giunge opportuno lo dimostrare, come il solo istinto materno, se per avventura sia sufficiente provvidenza alle fisiche esigenze dell’uomo animale, certo è impotente a creare ed informare l’uomo morale, ed abbisognar perciò la ma-