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mirazione volgendo al genio ed alla virtù, si sbarazzi all’intorno di quei sdulcinati ed imbelli. amatori, che nulla di meglio nè in sè, nè in lei ora trovando, cantano in essa:
- «Stelle gli occhi, arco il ciglio, e cielo il viso,
- «Tuoni e fulmini i detti, e lampi i guardi,
- «Bocca mista d’inferno e paradiso;
- «E che i sospiri son bombe e petardi,
- «Pioggia d’oro i capei, fucina il petto
- «Ove il magnano amor tempera i dardi».
Oh vergogni ogni donna di non ispirar nulla di meglio che di codesta roba! sì, meschina lei, finché nuli’ altro trovasi di laudabile in lei fuorché ciò che non è suo. Non è possibile dirle più civilmente, con la migliore volontà del mondo, non posso farmi più onore di tanto, con sì meschino e sgraziato argomento.
Giovani colte e lettrici mie, a voi tocca, ed a voi sopratutto importa che quel giorno presto si levi sull’orizzonte; e da voi eziandio affatto dipende. Oh spogliatevi delle inutili vanità, sgombrate il cieco pregiudizio, scuotetevi di dosso la indolenza dello spirito, fortificatelo ai gravi studii, volgetelo alle severe discipline, e sorgendo voi a nuova vita, un vivo impulso darete a tutta quanta l’umanità, che il vostro morale intervento aspetta, a completare l’opera sua col concorso di tutti gli elementi che la compongono.
So che pur troppo tutto da voi non dipende; so che un dovere finora trascurato dalla società è la istruzione vostra, la quale non è per ora che un semplice dirozzamento, e quasi non basta neppure a darvi la coscienza del troppo che vi manca.
Urge, per dio! che la coscienza pubblica si pronunci su questo bisogno! La donna è dalla legge punita quando trovasi in contravvenzione, eppure