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XI

conquistarseli; io mi rivolsi a voi, onde incoraggiarvi a tentare l’impresa; onde esortarvi a chiarire coi fatti quanto s’ingannino coloro, che bassamente di voi pensarono, che vi credettero incapaci di applicare lo innato ingegno a studii utili e severi, che crearono per Voi una morale relativa, la quale vi pieghi ad interessi speciali, che non altro sembrano vedere in voi d’amabile se non ciò che non è vostro ma dono gratuito della natura, che di ninna influenza vi credono potenti oltre quella che sui ciechi istinti si fonda; dottrine queste che non è duopo mostrarvi come al nulla vi riducano quando, per fatto di natura matrigna, o d’età, o di circostanze, cessate d’essere oggetto di passione e di simpatia.

È tanto basti per chiarirvi il punto mio di partenza — Il mio lavoro, siccome diretto attutile vostro materiale e morale, e tendendo ad affermare il vostro individualismo, era d’uopo cominciasse per mostrarvi quali siete e non attraverso alle lenti della opinione.

Dalle leggi eterne della morale all’infuori non v’ha arbitrato che pesi sulle umane azioni, il quale non sia continuamente modificato da circostanze di luogo, di tempo, di condizione e di persona, e capovolto affatto talora dai progressi della civiltà e dell’intelligenza. Un secolo fa, l’immortale Molière, colle sue Preziose Ridicole, faceva argomento al sarcasmo la dottrina femminile; ed il pubblico francese applaudiva freneticamente all’autore, all'opera, all'argomento; in oggi l’istruzione femminile ha avvanzato. Sovente la donna dirige al pubblico la parola, ed è volentieri sentita e spesso lodata — Ecco l’opinione,

È evidente che talune dovettero per prime affrontarla, ma siccome desse non gettavano il guanto che al pregiudizio, questo dovette pur far posto alla ragione.