Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
148 |
manifesti in qualsiasi branca dello scibile, mentre centinaia d’uomini, che natura sortiva inetti di spirito ed angusti di mente, insegue inesorabile la sferza del pedagogo, e da lor s’affatica e suda il mal capitato maestro ad estrar lume d’intelligenza, che però mai non giunge.
Nè mi si dica che la baldanza del genio giunger deve a domare le difficoltà, a superare ogni barriera. Ciò è vero per alcuni, ma non lo può esser per molti, chè alla lotta non tutte le nature sortono inchinevoli, anche fra i parecchi che aver possono svegliata intelligenza; che se a cotal legge subordinar volessimo tutto il viril sesso (e lo fosse stato fin qui), l’umanità non avrebbe discorso pur la metà del suo intellettuale cammino, chè mancato avrebbe a tutte le intelligenze, che potentemente l’aiutarono, dottrina ed ispirazione.
Raffaello non raggiunse la perfezione dell’arte se non dopo aver visto le opere immortali del Buonarotti; Cristoforo Colombo immaginò un nuovo mondo, essendo già peritissimo nauta e geografo; Galilei scopriva il moto della terra, sendo profondissimo in fisica; così Newton l’attrazione astrifera, così Volta la pila elettrica, e così in tutto e sempre procede lo spirito umano dal noto all’ignoto, sendo egli debole nell’intuizione e potente nel raziocinio.
Ora, che per aversi comunemente una fiacca opinione della capacità femminile, le si accumulino davanti gli ostacoli, le si tolga ogni mezzo, e le si allunghi il cammino, questo è ciò che non giungo a giustificarmi, chè sarebbe come spargere dei ciottoloni e dei macigni sul suolo dove il bambino muove i primi passi adducendo a ragione ch’egli non sa camminare. Se questo sia logicare ditelo voi?
Ma un cotal trasnaturamento dei semplici dettami della ragione non potè farsi universale co-