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invero la pazienza longanime, la innata tolleranza, la voce insinuante, il pronto intuito fanno della donna l’educatrice per eccellenza; e ben desiderabile cosa ella è che i programmi della educazione femminile si allarghino tanto, da rendere possibile alla donna il continuare ed estendere il suo insegnamento oltre gli attuali confini.

Non tema la legislazione di affidare alla donna un largo insegnamento. I confini della sua intelligenza furono dessi esplorati? Le risorse del suo spirito son esse dunque esaurite? E come, se da tanti secoli di nullità morale e di morale oppressione, è risorta più animata, più intelligente che mai; e nei tempi in cui l’urto potente delle idee, la lotta delle opinioni, il cozzo dei sistemi, l’agitazione delle filosofie abbujano lo intelletto virile, adesso appunto ella principia a capire, ed ha afferrato la segreta parola che stassene latente nell’umanità, impossibilitata a farsi strada dagli inverecondi rumori che sollevano nel mondo gli interessi dei pochi?

L’umanità e la patria, la civiltà e la morale hanno bisogno della donna. Una più lunga assenza morale le confermerebbe sul capo la sentenza, che non fu finora che abuso di forza e figlia di pregiudizio, sentenza di morale inettitudine, che la consegna piedi e mani legati, e colla bocca imbavagliata, in balìa dello spregio insolente, dello scherno inverecondo.

Ed invero non puossi negare ch’ella non abbia sentito la loro chiamata e risposto sollecita al loro appello.

Essa ha risposto con madama Sand, nome caro alle lettere ed alla filosofia e che di tanta luce d’intelligenza fe’ risplendere il suo sesso con quella miriade di volumi, che combattono ad oltranza ogni regresso ed oscurantismo; ha risposto con Miss Beeker Stow, apostolo della ci-