Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/141


136

Nel Medio Evo è Giovanna d’Arco che salva la Francia dall’invasione straniera ed impedisce lo sfacelo della Monarchia.

Ai nostri tempi è Carlotta Corday che sbarazza la Francia dal terribile Marat. (Vedi Levati, Donne Illustri).

Ma lasciamo il campo delle unità, che ci condurrebbero troppo lungi, e che d’altronde potrebbero essere da taluno riguardate come puri fatti personali che poco costituir possono sulla totalità.

La donna, che supera generalmente l’uomo in forza morale, e sa sopportare il lento e penoso martirio a cui la condannano, contro lei congiurati, la natura e le leggi, i costumi e gli individui; la donna, che sa trovare nell’anima sua quella virtù perseverante e silenziosa da tutti ignorata, da niuno applaudita, non incoraggiata e sorretta che dall’intima coscienza del dovere; la donna, dico, seppe sempre al par dell’uomo soffrire e morire per le sue convinzioni, dalla madre dei Maccabei che offriva, olocausti d’eroica fede, sè ed i suoi sette figli al Dio d’Israele, fino a madama Roland, che la testa lasciava sotto la scure della rivoluzione, benedicendo pur sempre alla rivoluzione.

Che se tutti i Martirologi si adornano copiosamente di nomi femminili, ne sono per sovrappiù altrettanto poveri i vergognosi cataloghi delle apostasie e delle transazioni. La tenacità dei propositi e la inespugnabilità delle convinzioni nella donna, sono un fatto altamente constatato, e che ne farà sempre per ogni partito un elemento della massima importanza.

In tutte le guerre, in tutte le insurrezioni, in tutte le reazioni che hanno per morente un’idea, un sentimento, la donna vi porta tutta la foga d’un’anima giovine ed entusiasta. Sono le donne