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VII

Ognun vede e sa, che potente ed efficace si è destato il bisogno d’istruzione nella donna in questo quinquennio di libera vita. Ognun vide l’entusiasmo che la donna italiana portò nel patrio risorgimento, la devozione sua agli interessi nazionali, i sacrifica che lieta compì sull’altare dei patrii bisogni.

Se ciò tutto non rivela massima intelligenza della pubblica cosa; se l’avere scossa l’inconscia pace dell ignoranza; se il suo caldo parteggiare per cose, per individui o per principii, non prova ampiamente in lei sazietà della vieta apatia, e bisogno supremo di nuova vita, di più libera atmosfera e di più ampio orizzonte; se ciò non è, dico, allora noi assistiamo ad un fenomeno che non ha ragione d’essere, epperò non possibile soluzione.

Negare olla donna una completa riforma nella sua educazione, negarle più ampii confini alla istruzione, negarle un lavoro, negarle una esistenza nella città, una vita nella nazione, una importanza nella opinione non è ormai più cosa possibile; e gli interessi ostili al suo risorgimento potranno bensì ritardarlo con una lotta ingenerosa, ma non mai impedirlo.

Ma ogni ragione e l’esperienza di tutti i secoli prova che l’iniziativa d’ogni redenzione incombe all’oppresso medesimo; epperò è duopo, studii la donna il suo terreno, e sciolgasi prima ad un tratto da ogni influenza che tenti piegarla e formarla ad interessi non suoi; ed ecco ragion per cui io tento riscattarla dai vieti principii d’una morale relativa per sostituirvi una morale assoluta, che non già sè stessa, ma le sole forme sue modifica in faccia ai rapporti.

E tanto più credo doversi la donna formare ai severi principii dell’elica, in, quanto che, per la natura delle nostre istituzioni, ella è costretta sot-